TEATRO ARTE E SPETTACOLO S.C.A.R.L.
PRESENTA :
"IN
EMINENTI, INDEX LIBRORUM PROHIBITORUM
RATIO GALILEIANA / FIDES CHRISTIANA :
FRA MUSICA LOGICA E ASTRONOMIA"
CONCERTO DI MUSICA CLASSICA
IN ONORE DI GALILEO GALILEI
in occasione del
377° ANNIVERSARIO DELL'INIZIO DEL PROCESSO PER ERESIA A G.GALILEI
(12.04.1633 – 12.04.2010)
LUNEDI' 12 APRILE 2010 - ORE 21,00
ORATORIO DI SAN ROCCO –
SEC.XVII
- CIRCOLO LIRICO BOLOGNESE -
VIA CALARI 4/2 –
BOLOGNA
CON
MAURIZIO SCIARRETTA
violino
ROBERTA
ROPA
pianoforte
L. v. Beethoven
Ludwig van Beethoven (1770/1827):
Sonata n.10 in sol mag. op.96
W.A.Mozart
Wolfgang Amadeus Mozart (1756/1791) :
Sonata in mi min. K304
Sonata in si bem. mag.
K378
G. Paganini
Niccolò Paganini (1782/1840) :
Rondò “La Campanella”
ORATORIO DI SAN ROCCO –
SEC.XVII
- CIRCOLO LIRICO BOLOGNESE -
VIA CALARI 4/2 – BOLOGNA (in fondo a Via del Pratello)
TITOLI DI INGRESSO :
- Interi € 12,00
- Ridotti € 6,00 (studenti sino 26 anni e convenzioni)
Evento con finalità benefiche e di utilità sociale
PARTE DEL RICAVATO SARA' DEVOLUTO A FAVORE DI:
“ ASSOCIAZIONE CCSVI NELLA SM "
Organizzazione non lucrativa di utilità sociale”
Foto:
Luigi Dati, Gabriele Bartoletti
Direzione Artistica:
Maurizio Sciarretta
Supervisione Organizzativa :
Luigi Dati
CON IL PATROCINIO DI :
CASSIODORO MASTERCLASS
Ars.Creativ@ - Associazione Culturale
ANLAI Associazione Nazionale Amici della Liuteria Italiana
Accademia Internazionale di Violino Niccolò Paganini
ORGANIZZAZIONE :
TEATRO ARTE E SPETTACOLO S.C.A.R.L.
INFORMAZIONI :
Teatro Arte e Spettacolo
S.c.a.r.l.
Via Bridi n.8 – 38068 – Rovereto TN
Cellulare +39.392.666.11.99
www.teatroartespettacolo.com
tas.piccolascarl@tiscali.it
IL PROFILO DEL DIRETTORE ARTISTICO
MAURIZIO SCIARRETA
Nato a Bologna nel 1973 si è diplomato al Conservatorio " G. B. Martini " della sua città sotto la guida del Maestro Luigi Rovighi.
Contemporaneamente agli studi musicali al Conservatorio, ha frequentato il Corso di perfezionamento in violino tenuto dal Maestro Renato Zanettovich presso la Scuola di Musica di Fiesole.
Dal 1994 al 1996 ha partecipato al Corso di perfezionamento del Maestro Massimo Quarta organizzato dalla Regione Emilia Romagna e sponsorizzato dalla Comunità Economica Europea.
Ha frequentato numerose lezioni e masterclasses con esimi maestri italiani e stranieri quali Franco Gulli, Enzo Porta, Cristiano Rossi, Zakhar Bron, Eugène Sarbu, Viktor Tretiakov, Pavel Vernikov, Thomas Brandis, Tomotada Soh...
Ha suonato fin da giovanissimo come solista con l'Orchestra del Conservatorio "G. B. Martini" e con quella del Teatro Comunale di Bologna, ottenendo sempre notevoli successi.
Nel Dicembre 1996 si è trasferito a Lubecca e successivamente a Colonia per perfezionarsi, come unico allievo italiano, con il Maestro Zakhar Bron.
Nel Marzo 1998, insieme al Maestro Bron, ha tenuto un concerto a Bologna di importanza nazionale suonando per l'associazione "Conoscere la Musica", ottenendo uno strepitoso successo.
Dal 1999 al 2001, in seguito a concorso di selezione, ha fatto parte della Scuola di Alto Perfezionamento "Walter Stauffer" di Cremona sotto la guida del Maestro Salvatore Accardo.
Da alcuni anni segue a Londra i preziosi consigli del prestigioso violinista concertista rumeno Eugène Sarbu.
Nel dicembre 2001 ha effettuato una tournèe in Romania e Bulgaria suonando il concerto per violino e orchestra di Sibelius con la Filarmonica "Oltenia" di Craiova e con l'Orchestra Filarmonica "Jora" di Bacau sotto la direzione del Maestro Ovidiu Balan, ottenendo un notevole successo di pubblico e di critica.
Nel febbraio 2002 ha tenuto a Bologna un concerto insieme al Maestro Eugène Sarbu e all'Orchestra da Camera di Bologna per la rassegna "Musica Insieme in Ateneo", interpretando il concerto per due violini di J. S. Bach, in seguito al quale Sciarretta è stato definito "uno dei più promettenti violinisti della nuova generazione".
Fra i numerosi impegni del 2002 è da ricordare quello del 23 febbraio a Gstaad in Svizzera, dove ha inaugurato il prestigioso Festival Internazionale "Les Sommets Musicaux de Gstaad", suonando accanto a interpreti di fama mondiale quali Anne-Sophie Mutter, Lynn Harrell, Grigorij Sokolov, Cecilia Bartoli, Vadim Repin, e altri.
Maurizio Sciarretta è risultato vincitore di Premi Nazionali ed Internazionali.
Di recente ha vinto il Primo Premio e il Premio speciale "Paolo Borciani" per la migliore esecuzione della Sonata per violino e pianoforte al prestigioso Concorso Internazionale di violino "Michelangelo Abbado" di Milano.
Il violinista affianca l'attività di solista a quella di interprete di Musica da Camera, tenendo numerosi concerti in duo con pianoforte e in varie formazioni cameristiche in Italia e all'estero.
Gli
è stato conferito il premio Nettuno d'oro 2003 per le qualità
artistiche dimostrate come migliore artista bolognese dell'anno.
Di recente Radio Rai Tre nella trasmissione "La Stanza della Musica"
gli ha dedicato uno spazio molto importante.
Maurizio Sciarretta è inoltre docente di violino presso la celebre Accademia Internazionale "Incontri con il Maestro" di Imola, tiene corsi di perfezionamento presso il Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, presso l’Istituto Musicale “G. Lettimi” di Rimini e presso l’Istituto Musicale di San Marino.
Maurizio Sciarretta suona un J. B. Vuillaume costruito a Parigi nel 1850.
IL LUOGO DEL CONCERTO
ORATORIO DI SAN ROCCO
Sede del Circolo Lirico Bolognese e di proprietà della Curia Bolognese, l'Oratorio di San Rocco è stato realizzato nel secolo XVII°.
Nella zona del Pratello, la presenza di un Oratorio sopra la chiesa di San Rocco è testimoniata a partire da alcuni documenti di fine Cinquecento, dai quali si evince che, l’ampia sala rettangolare era luogo di riunione e preghiera del ramo maschile della Compagnia laica di Santa Maria della Pietà e San Rocco.
Il sodalizio era nato dalla devozione, alla Vergine della Misericordia, l’immagine della Madonna col Bambino dipinta sulla prospiciente porta di accesso alla città per scongiurare le continue lotte tra i nobili, e al Santo di Montpellier Rocco, vissuto tra ‘200 e ‘300 e invocato quale protettore in tempi in cui la peste affliggeva sovente la popolazione.
Molti sodali erano per mestiere artigiani della seta, che non potendosi riunire in società fino al 1676 scelsero questa Compagnia come luogo di riconoscimento pubblico.
Inizialmente, il loro abito, nelle riunioni e durante le processioni, era una cappa bianca con l’immaginetta del Santo di forma rotonda.
Dal 1580, aggregatisi alla Confraternita dei Santi Rocco e Martino di Roma, adottarono l’abbigliamento romano, fatto di una cappa azzurra con mantellina nera, completa dello stemmino composto di un bastone ricurvo da pellegrino e ai lati le iniziali S R.
I confratelli espletavano la funzione pubblica di aiuto ai bisognosi e la funzione privata di mutua assistenza, come previsto dagli statuti, correlate ad una personale pratica penitenziale di autoflagellazione, comunitaria e a luce spenta, propria dei Battuti.
L’evento più importante per la Compagnia fu, nel 1605, il pellegrinaggio alle reliquie del Santo, custodite a Venezia.
Per l’occasione Ludovico Carracci dipinse “per carità” un pallione con l’immagine del protettore, da scambiare con i doni della facoltosa Compagnia veneziana di San Rocco.
Il progetto per il rifacimento della Chiesa e dell’Oratorio spettò, nel 1602, all’architetto Pietro Fiorini coadiuvato da Floriano Ambrosini, e lavori iniziarono nel 1614.
L’Oratorio, posto sopra la chiesa, si raggiungeva tramite tre rampe di scale.
Le pareti erano affrescate con prospettive realizzate gratuitamente dal confratello Domenico Santi detto il Mengazzino (1621-1694).
Nel Settecento, esse furono coperte da una mano di bianco, poiché i restauri risultavano troppo costosi.
Nell’ampio vano privato il quadraturista Girolamo Curti detto il Dentone (1575-1632) dipinse la zona d’altare, rifatta poi nel 1754 da Pietro Scandellari, più i diciotto riquadri del soffitto e gli undici riquadri a finte architetture alle pareti.
Artisti della Scuola degli Incamminati di Ludovico Carracci eseguirono le scene con la Vita di san Rocco entro i riquadri alle pareti.
I diciotto soggetti ad affresco entro i cassettoni del soffitto, invece, furono eseguiti da altri artisti, a partire dal 1626.
Del reniano Francesco Gessi erano le due tele con l’Annunciazione sull’arco della cappella, di cui rimane solo l’Arcangelo Gabriele.
Forse di Giacomo Raibolini è la cinquecentesca pala di San Rocco sull’altare.
L’arredamento, composto da arcibanchi e banco dell’Obbedienza, risale al Settecento.
Le soppressioni napoleoniche e i bombardamenti del 1944 piombarono l’Oratorio in uno stato di abbandono, fortunatamente scongiurato dal recupero del 1954.