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teatro arte e spettacolo scarl

TEATRO ARTE E SPETTACOLO S.C.A.R.L.


   COMUNICATO STAMPA
:


MANIFESTAZIONE :
RASSEGNA “ ARTI VISIVE, RESE VISIBILI ” - 7^ EDIZIONE


MOSTRA COLLETTIVA DI FOTOGRAFIA:
“BOLOGNA F.C. 1909 - 2009"


AUTORI
OPERE :
LUIGI DATI
ROBERTO DOVESI
LORENZO CELLEGHINI
DIANA TREVISI
ADRIANA VELARDI

ORGANIZZAZIONE :
TEATRO ARTE E SPETTACOLO S.C.A.R.L.
ARS.CREATIV@ ASSOCIAZIONE CULTURALE


CURATORE :
ALLESTIMENTO - LUIGI DATI
TESTI - MARCO FERRARI

COLLABORAZIONE
:

ARCOSCENICO ASSOCIAZIONE CULTURALE
ASSOCIAZIONE ITALIANA DI BIOPSICOSINTESI

PATROCINIO :

COMUNE DI BOLOGNA

SEDE :

SALA CELESTE SRL

VIA CASTIGLIONE N.41 – BOLOGNA


PERIODO :

03 OTTOBRE 2009 – 16 OTTOBRE 2009

INAUGURAZIONE
:

SABATO 03 OTTOBRE 2009 ORE 18,00


ORARIO
:

FERIALI 18,00 / 19,00 (SUONARE)
DA LUNEDI' A VENERDI'

BIGLIETTO :

INGRESSO GRATUITO






 

" BOLOGNA F.C. 1909 - 2009 "


Mostra Collettiva Fotografica di

Luigi Dati
Roberto Dovesi
Lorenzo Celleghini
Diana Trevisi
Adriana Velardi




 Inaugurazione,

Sabato 03 Ottobre 2009 - h. 18.00

Sala Celeste

Via Castiglione 41 – Bologna – (Italy)


l'evento rientra nella rassegna:

"Arti visive, rese visibili"
7^ edizione


organizzazione:

Teatro Arte e Spettacolo Scarl

Ars.Creativ@ Associazione Culturale




curatore testi :
MARCO FERRARI

curatore allestimento :
LUIGI DATI


in collaborazione con

Associazione Italiana di Biopsicosintesi
Associazione Culturale Arcoscenico
 






Photo Roberto Dovesi




" BOLOGNA F.C. 1909 - 2009 "

di

LUIGI DATI
ROBERTO DOVESI
LORENZO CELLEGHINI
DIANA TREVISI
ADRIANA VELARDI



L’appuntamento dei cento anni del Bologna Football Club segna l’esito di una delle espressioni identitarie più radicate nel “secolo breve” di storia della città.


Photo Roberto Dovesi


Nel lungo periodo che anche qui, all’ombra delle grandi utopie internazionali, ha visto avvicendarsi e tramontare forme di aggregazione e modelli di partecipazione sociale e civile apparentemente granitici, l’alchimia di questa identificazione misteriosa, per certi versi mistica, con i colori rossoblù, al di là di trionfi e catastrofi, rappresenta il filo rosso che tiene unite le vicende sociali e politiche della nostra comunità, ispirando una fedeltà quasi religiosa a quei “quattro matti che corrono dietro a una palla”.


Photo Roberto Dovesi


Il calcio del Bologna Football Club dunque come nuovo strumento di ricreazione della laboriosa città di inizio secolo, ma anche come formidabile valore simbolico, portatore di un ecumenismo sorprendentemente terapeutico rispetto alle mille fratture di un tessuto sociale poco omogeneo, altrimenti assorbito nella monotona difesa di interessi particolari e corporativi, geneticamente negato a espressioni esuberanti e vitali di solidarietà organica.


Photo Roberto Dovesi


L’accostamento con la dimensione religiosa e confessionale si rafforza nella partecipazione al rito domenicale della partita.


Photo Roberto Dovesi


Dai Prati di Caprara, alla Cesoia, allo Sterlino, al Littoriale poi Comunale, va in scena, puntualmente, una liturgia che mescola persone, colori, speranze e insuccessi, che raccoglie e intreccia storie, illusioni, ideali di individui e gruppi, ma poi riconsegna a quegli undici officianti con la maglia rossoblù un paio d’ore di miracolosa e antica empatia.


Photo Roberto Dovesi


Per quell’idea di bellezza, libertà, felicità, che la combinazione dei due colori magicamente incarna, e che il goal o la vittoria ha solo la forza di sublimare in un orgasmo collettivo, abbandono tra abbracci e urla fuori dal tempo.


Photo Roberto Dovesi


Non sappiamo se l’attrazione fatale tra il Bologna F.C. e la sua gente sia la semplice declinazione locale di quel mix di passione e emozioni che lega i propri tifosi alle squadre di calcio di tutto il mondo.


Photo Roberto Dovesi


E forse non è nemmeno importante stabilirlo.


Photo Roberto Dovesi


Quello che troviamo piacevolmente rassicurante è che tra le mille vicende quotidiane di persone fisicamente lontane, nello spazio caotico delle nostre relazioni di identità adulta, al lavoro o in famiglia, tra i banchi di un mercato o da un letto di dolore, per strada tra la gente o nel privato della nostra solitudine, basta un’ immagine, una sciarpa, un berretto, qualunque oggetto di uso comune che richiami, anche casualmente, l’alchemico abbinamento del rosso e del blu, per risvegliare quel naturale senso di colleganza, di sospensione dalla realtà nell’ appartenenza privilegiata a un immaginario simbolico speciale, che custodiamo gelosamente.


Photo Luigi Dati


E che nessun fallimento societario, retrocessione sportiva, crisi storica contingente del club possono minimamente disperdere.


Photo Luigi Dati


Grazie allora alla grande intuizione di Emilio Arnstein, giovane boemo giramondo che si mise in testa di portare il calcio a Bologna.


Photo Luigi Dati


E a quel manipolo di giovanotti che il 3 ottobre di cento anni fa, presso la birreria Ronzani di via Spaderie, diedero forma a quel sogno, fondando il Bologna Foot Ball Club, come sezione “per le esercitazioni di sport in campo aperto” del Circolo Turistico Bolognese.


Photo Luigi Dati


C’era un odontoiatra svizzero, Louis Rauch, poi eletto presidente e trainer, due studenti del Collegio di Spagna, Rivas e Antonio Bernabeu (fratello di Santiago, presidente del Real Madrid), a testimoniarci di quella vivace atmosfera internazionale che si respirava in città ancora ad inizio secolo.


Photo Luigi Dati


E poi i fratelli Gradi ( Arrigo introdusse come divisa da gioco la maglia a scacchi, poi a strisce, rossoblù, retaggio del collegio svizzero Shoenberg di Rossbach nel quale aveva studiato), Martelli, Puntoni, Nanni, Della Valle, Penaglia, Emilio e Angiolino Badini.


Photo Luigi Dati


Grazie a tutti quelli che in questo secolo hanno mandato Bologna in Paradiso, anche a dispetto dei santi; da Angiolino Schiavio a Ermanno Felsner, da Arpad Weisz a Amedeo Biavati, a Renato Dall’Ara,“Fuffo” Bernardini, Giacomino Bulgarelli, Ezio Pascutti, Beppe Savoldi, Roberto Mancini, Roby Baggio, Beppe Signori, Marco Di Vaio e tutti gli altri.


Photo Luigi Dati


Nessun rancore per i tanti che sul campo o dietro la scrivania hanno provato troppo spesso a ricacciarlo all’inferno.


Photo Luigi Dati


A tutti, ma proprio tutti, il riconoscimento di una funzione essenziale e meritoria: avere alimentato e continuare ad alimentare una delle poche zone libere e non inquinate del nostro immaginario.

(Marco Ferrari)





I FOTOGRAFI


LUIGI DATI | ROBERTO DOVESI | LORENZO CELLEGHINI | DIANA TREVISI | ADRIANA VELARDI


Luigi Dati | Roberto Dovesi | Lorenzo Celleghini | Diana Trevisi | Adriana Velardi








Presentazione Mostra


Inaugurazione mostra


 


Per maggiori informazioni:

www.teatroartespettacolo.com          tas.piccolascarl@tiscali.it

www.ars-creativa.it
                     
ars.creativ@tiscali.it


 




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